Colore | Colori |
Distribuzione | CG Entertainment |
Formato | Dvd |
Lingue | Inglese,Italiano |
Titolo originale | In The Valley Of Elah |
Vietato ai minori | Per tutti |
3d | No |
Numero Supporti | 1 |
Anno di produzione | 2007 |
Nazione | USA |
Formato video | Wide Screen |
Durata | 116 |
Formato audio | Dolby Digital 5.1 |
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NELLA VALLE DI ELAH - DVD
Presentato all'ultimo Festival di Venezia, Nella valle di Elah fu a lungo in predicato per uno dei premi maggiori, ma non portò a casa niente: e l'uscita americana è stata avara di soddisfazioni tanto dal lato critico che da quello degli incassi. A confermarlo lo stesso regista e sceneggiatore Paul Haggis, che nel corso di una lezione di cinema tenuta in quel di Milano ha dichiarato tra il serio e il faceto - ma più serio - di essere stato accusato di partigianeria per Bin Laden e di ripromettersi di scrivere un biglietto di auguri natalizi a tutti gli spettatori della sua ultima fatica. Il minimo che si possa dire è che trattasi di autentico peccato: e consigliare la visione di quello che fin da adesso si rivela uno dei titoli imperdibili dell'anno. Non foss'altro perché, da sempre attento alla de(co)strutturazione dell' American Dream - e titoli come Million dollar Baby e Flags of our Fathers dovrebbero pur dire qualcosa in proposito - Haggis qui raggiunge un punto di non ritorno. Che non consiste tanto nel descrivere le storture di una burocrazia - vuoi militare vuoi civile . che fa della soluzione più accomodante l'unica soluzione possibile, né nel lanciare l'allarme sull'opportunismo politico di chi ha voluto una guerra inutile come quella in Iraq salvo poi negare l'evidenza di una "vittoria perduta" fin dall'inizio: si tratterebbe, pur nella nobiltà dell'assunto, di bersagli d'occasione. Il vero punto dolente è il proverbiale Stato dell'Unione, e la constatazione desolata che forse si è compiuta una frattura irreparabile tra l'immaginario di un'America buona e giusta e la sua attuale declinazione, brutalmente imperiale e quel che è peggio amorale. E in questo senso il racconto biblico dell'episodio della valle di Elah, raccontato da Hank al figlio di Emily e leit - motiv dello svolgimento, si dimostra rivelatorio: convinti di essere il David che lotta per la salvezza del popolo eletto, gli Usa si scoprono reincarnazioni del brutale Golia e della sua sete di sangue. L'innocenza, una volta perduta per caso (a scatenare il deragliamento valoriale di Mike, vero motore di tutti gli accadimenti successivi, è uno di quegli episodi che la statistica militare rubrica sbrigativamente alla voce collateral damage), è perduta per sempre: e la cosa non investe solo i figli (in)volontariamente degeneri ma anche i padri e le madri, costretti ad assistere da una tapparella al disvelamento dei poveri resti del corpo dei propri figli e ad ammettere di aver creduto in un insieme di valori che, se mai è esistito ormai si è dissolto. La speranza forse è nei bambini, che si chiedono ancora se David avesse paura e nella loro domanda pongono le premesse di un futuro diverso: ma nel mezzo c'è il presente, e l'ammissione disperata rappresentata da una bandiera issata a rovescio che mai come oggi abbiamo bisogno di aiuto, come Occidente prima ancora che come americani. Diretto guardando al cinema classico (difficile non pensare, pur nella diversità di temi, all' Eastwood che non a caso ha creato con Haggis una solidissima e onorata partnership), sceneggiato in punta di penna e recitato in modo impeccabile da un terzetto di attori in stato di grazia (sfido chiunque a non farsi venire i brividi di fonte alla faccia devastata di Jones che ascolta la confessione dell'assassino o alla Sarandon davanti al cadavere di Mike), Nella valle di Elah non sarà forse un capolavoro.Troppo hollywoodiano, ha detto qualcuno (e ci può stare, ma nel senso migliore della Hollywood che sapeva coniugare spettacolo e messaggio): troppo pulitino (anche se piacerebbe capire in che senso) per qualcun altro. Se devo per forza indicare un difetto, lo troverei semmai in una regia un po' troppo al servizio della sceneggiatura, con qualche evitabile prolissità (il sottofinale) e qualche sottolineatura strutturale di troppo. Ma, con tutto questo, un film necessario: di questi tempi la cosa è se possibile anche più importante.
NELLA VALLE DI ELAH - DVD
Scrivi la tua recensione... il grande attore tommy lee j. che interpreta un padre disperato alla ricerca del figlio soldato in iraq che non si capisce fin dall'inizio che fine abbia fatto e ti incolli al personaggio del padre per cercare la soluzione insieme a lui. durante la visione del film mi sono messo alla ricerca del figlio insieme a tommy lee e mi sono accorto quasi in fondo che mi ero immedesimato in lui, perche i film ti cattura in un modo speciale vedendo tommy soffrire alla ricerca del figlio e sua moglie telefonando di continuo per sapere notizie riesce a non confondere la sua testa gia piena di cose mantenendo una mente lucida fino in fondo. ottima prestazione di tommy lee j. e del resto del cast degli attori scelti con cura dal regista che non a certamente cercato dei dilettanti ma dei professionisti di primordine.
NELLA VALLE DI ELAH - DVD
L' unico figlio rimasto in una famiglia americana (altri due sono già morti in Iraq, per l'orgoglio del padre patriota) torna negli Stati Uniti e, appena arrivato, scompare. Nessuno sa dove sia finito, i commilitoni dicono di saperne nulla, e lo stesso i comandanti dei vari livelli. Come capiterebbe forse anche a noi, i genitori cominciano a temere un complotto delle autorità militari: forse il ragazzo ha sentito o riferito qualcosa che non doveva sapere, forse l'hanno eliminato. Non è così: la morte del soldato è dovuta a una rissa tra commilitoni; dopo averlo involontariamente ucciso, i compagni (tra loro c'era un esperto macellaio) hanno pensato bene di farlo a pezzi, bruciarne i resti, abbandonarli agli animali notturni. [+] L' unico figlio rimasto in una famiglia americana (altri due sono già morti in Iraq, per l'orgoglio del padre patriota) torna negli Stati Uniti e, appena arrivato, scompare. Nessuno sa dove sia finito, i commilitoni dicono di saperne nulla, e lo stesso i comandanti dei vari livelli. Tommy Lee Jones va sul posto per trovarlo, ma nonostante l'aiuto della poliziotta civile Charlize Theron, fallisce. Non sa cosa dire al telefono a Susan Sarandon, madre angosciatissima. Come capiterebbe forse anche a noi, i genitori cominciano a temere un complotto delle autorità militari: forse il ragazzo ha sentito o riferito qualcosa che non doveva sapere, forse l'hanno eliminato. Non è così: la morte del soldato è dovuta a una rissa tra commilitoni; dopo averlo involontariamente ucciso, i compagni (tra loro c'era un esperto macellaio) hanno pensato bene di farlo a pezzi, bruciarne i resti, abbandonarli agli animali notturni. Così 'Nella valle di Elah' (il titolo è una citazione dalla Bibbia, indica il luogo dove il ragazzo Davide affrontò il gigante Golia) racconta non soltanto lo spavento e il dolore delle famiglie dei militari americani in Iraq, ma anche la loro diffidenza verso gli alti gradi dell'esercito e l'irresponsabile vuoto (droga aiutando) dei soldati stessi, la loro facilità alla ferocia. Scritto molto bene è pieno di tensione e assai utile. Ha pure momenti terribili: geniale alla fine
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