Colore | Colori |
Distribuzione | Terminal Video |
Formato | Dvd |
Lingue | Francese,Giapponese,Italiano,Tedesco |
Titolo originale | Toki Wo Kakeru Shojo |
Vietato ai minori | Per tutti |
3d | No |
Numero Supporti | 1 |
Anno di produzione | 2006 |
Nazione | JPN |
Formato video | Wide Screen |
Durata | 98 |
Formato audio | Dolby Digital Stereo |
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LA RAGAZZA CHE SALTAVA NEL TEMPO - DVD
Vincitore di 6 Tokyo Anime Awards 2007, premio della giuria al festival d’Annecy 2007, Miglior Film d’Animazione al Festival Internazionale di Catalogne: basta? Tratto dal romanzo di Yasutaka Tsutsui scritto nel 1965, La ragazza che saltava nel tempo (時をかける少女,, Toki wo Kakeru Shōjo) non ne è la diretta trasposizione. Si tratta di una sorta di rilettura/sequel, collegata alla versione manga del 2004, dove la protagonista dello scritto originario si ritrova nella figura della zia di Makoto. Non è la prima volta che questa storia viene portata sul grande schermo: era già successo nel 1983 (regia di Obayashi Nonuhiko) e più recente nel 1997 (regia Kadokawa Haruki). “Sono trascorsi quarant’anni da quando il signor Yasutaka Tsutsui ha scritto La ragazza che saltava nel tempo. Già alla sua epoca le giovani lettrici sognavano il futuro. E ora eccoci nel XXI secolo, in quel futuro un tempo sognato. Però non è affatto il futuro che sognavano le ragazze degli anni sessanta. Ma allora come è diventato questo futuro immaginato? Le ragazze di oggi sognano sempre il futuro? Se è così, che tipo di futuro sognano?” (Mamoru Hosoda, regista) Makoto è una giovane liceale, non molto interessata alla scuola e indifferente al passare del tempo, che trascorre, quando non è a scuola, giocando a baseball con i suoi migliori amici: Chiaki e Kosuke. Riceverà un dono particolare: quello di poter saltare nel tempo, nel passato. Ma influire sul corso degli eventi non è un gioco senza conseguenze… La soddisfazione immediata dei propri desideri senza tener conto degli altri non è possibile. Ogni singolo istante della vita va apprezzato nella sua unicità e a nulla vale riviverlo se non a discapito della sua intensità. Il salto nel tempo è fuggire dalle responsabilità, alla ricerca di memorie perdute Una sorta di “carpe diem” moderno, reso ancora più accattivante dalla splendida e delicata animazione. Emergono i problemi tipici degli adolescenti: amori elusi, la paura del futuro e di quello che prospetta, il pentimento di qualcosa che si è fatto e il rimpianto di qualcosa che si sarebbe voluta fare… Ogni nostra scelta influenza il futuro e anche quelle che sembrano poco importanti possono portare a conseguenze spiacevoli. Come Makoto ci troviamo per forza ad un bivio: possiamo solo scegliere, non possiamo evitare questa responsabilità. “Time waits for no one”, il tempo non aspetta nessuno. Il regista La ragazza che saltava nel tempo è la prima opera da regista indipendente per Mamoru Hosoda, realizzata con lo studio Madhouse (fondata nel 1972 dopo il fallimento dello studio Mushi Pro). Nato nel 1967 a Toyama, nel 1991 entra all Toei Eiga (oggi Toei Animation) . Ha partecipato ad alcune serie televisive e ha diretto lungometraggi animati come Digimon Adventure: Our War Game e One Piece: Omatsuri Danshaku to Himitsu no Shima. Lascia la Tomei nel 2005 e viene contattato per diventare il regista di punta dello studio Ghibli e realizzare Il castello errante di Howl. Ma come ben sappiamo, alla fine l’opera verrà realizzata da Miyazaki. Hosoda ha comunque una fama consolidata nell’ambito del cinema di animazione giapponese ed è uno dei registi più apprezzati. Caterina D'Urso
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