Trama Mannequin
Jonathan Switcher è un simpatico ragazzo di Philadelphia che, costretto a trovarsi un qualsiasi lavoro, colleziona una serie di licenziamenti, poiché si ostina a mettere un pizzico di creatività in ogni cosa anche banale che faccia. E' bravissimo a fabbricare manichini presso la ditta Prince, dove fa anche il vetrinista e dove è finalmente assunto dalla anziana presidentessa, che egli ha salvato da un pericolo, giusto davanti alla facciata del grande magazzino. Uno dei suoi manichini, quando è solo con lui e a tutti invisibile, si anima e assume le sembianze di una graziosa principessa egiziana vissuta sotto i Faraoni, e ora rediviva. Il manichino (di nome Emmy) e la vetrina di Prince attirano grandi folle, il che inasprisce gli umori di un'altra grossa ditta locale - la Illustre - le cui vendite diminuiscono. Consigliato dalla ex-ragazza di Jonathan il presidente della Illustre cerca di compromettere il giovanotto (promosso intanto vicepresidente), il quale, assolutamente invasato del suo manichino vivente, viene prima fatto passare per un pervertito, poi sollecitato a lasciare la ditta. Per di più, il capo di questa ha ormai intuito che il segreto del successo del ragazzo sta proprio in Emmy. Così il manichino viene rapito, ma Jonathan tenta di recuperarlo da una macchina tritatutto, dove la sua ex ragazza, arrabbiata perché gelosa di quell'altra ha scaricato tutti i manichini dei reparti. Jonathan arriva in extremis e salva la sua creatura la quale divenuta donna convola a giuste nozze con l'innamorato.
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