Colore | Colori |
Distribuzione | CG Entertainment |
Formato | Dvd |
Lingue | Inglese,Italiano |
Titolo originale | In Bruges |
Vietato ai minori | Vietato ai minori di anni 14 |
3d | No |
Numero Supporti | 1 |
Anno di produzione | 2008 |
Nazione | BEL,GBR |
Formato video | Wide Screen |
Durata | 102 |
Formato audio | Dolby Digital 5.1 |
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IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO - DVD
Ray e Ken, due killer di professione, giungono a Bruges in Belgio dove Harry, il loro boss, li ha inviati a seguito di un omicidio andato male. Mentre sono in attesa di istruzioni, Ken decide di girare per le strade di Bruges ammirando le opere d'arte racchiuse da musei e chiese. Ray, invece, odia quel posto e - tormentato dai sensi di colpa - si chiude in una specie di resistenza passiva vinta solo dall'arrivo di Chloe, una ragazza incontrata per caso e che ha qualche lato oscuro. Il mondo sconosciuto in cui sarà proiettato da Chloe non è però sufficiente a far dimenticare a un'attesa implicante comunque la morte di qualcuno. Oltre agli incanti di Bruges che - grazie al regista, - assurge al ruolo di vero e proprio personaggio, esistono altri motivi per non perdere quest'opera prima trascurata dal pubblico e sottovalutata dai critici: l'intelligente contaminazione dei toni e dei generi, la pittoresca galleria delle figure minori, il brio degli interpreti, la capacità di approfondimento psicologico dei due protagonisti.
IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO - DVD
Sullo sfondo della splendida cittadina di Bruges, si raccontano le vicissitudini di due killer in vacanza forzata, alle prese con il loro boss paranoico(un grandioso Ralph Phiennes).
IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO - DVD
Due killer in vacanza a Bruges.Vacanza di lavoro si intende.Stupisce che questo In Bruges sia un opera prima per quanto è compiuta stilisticamente,nei suoi rimandi a influenze antiche ma sempre presenti soprattutto nel cinema inglese(come si fa a non citare Shakespeare nell'arguzia dei dialoghi o nel fatal errore finale che sembra una degna conclusione di una delle sue tragedie) ma anche nel suo nutrirsi di grande cinema noir americano(il finale fa proprio pensare a Carlito's way).In mezzo originali digressioni turistiche,personaggi stravaganti nella loro marginalità(il nano interpretato dal sempre più gettonato Dinklage,il boyfriend della ragazza abbordata da Farrell recitato dal dardenniano Renier) ,dilemmi morali irrisolvibili e un boss all'apice della psicopatologia.In Bruges colpisce per il suo stile così variegato e per l'importanza che viene data all'ambientazione.perchè la bellissima cittadina medievale belga non è solo un patinato sfondo da cartolina.E'un personaggio aggiunto con le sue architetture gotiche che hanno un che di misterioso e di minaccioso allo stesso tempo,le sue strade strette,la sua piazza principale,i canali che la attraversano,la torre dell'orologio teatro di una delle scene fondamentali del film.I due killer praticamente esiliati a Bruges per una missione finita male sono antitetici:uno,il colpevole della mancata riuscita della missione è un fascio di nervi oppresso dai sensi di colpa(ha ucciso involontariamente un bambino),mal sopporta la cittadina belga troppo lontana dal suo modo di essere e di pensare,utilizzandone e apprezzandone solo i pub e la donna conosciuta occasionalmente.L'altro ,più tranquillo e equilibrato all'inizio cerca di godersi la vacanza anche se poi col passare dei giorni le cose diverranno sempre più difficili fino al precipitare definitivo degli eventi(in tutti i sensi).Il regista qui al suo primo film dimostra la sua capacità di scrittore per il teatro,scrivendo dialoghi frizzanti,arguti,mai banali e riempie il film di divagazioni stuzzicanti,notazioni a margine,storie d'amore con molti contrattempi,ironia surreale(tanto che il film ai Golden Globe concorreva tra le commedie) fino al finale da tragedia shakesperiana.Un opera prima che stupisce e che invoglia ad aspettare con impazienza le sue opere successive.Un plauso agli attori:Farrell,conscio della sua dimensione attoriale, replicando il personaggio dell'alleniano Sogni e delitti vince il Golden Globe che probabilmente meritava di più il controllato Brendan Gleeson.Ralph Fiennes sembra anche lui richiamarsi a un altro personaggio del suo passato cinematografico(il Francis Dolarhyde di Red Dragon) e forse pur nella sua tecnica abbacinante risulta il meno credibile
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