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Gran Torino

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Trama Gran Torino

Walt Kowalski ha perso la moglie e la presenza dei figli con le relative famiglie, al funerale non gli è di alcun conforto. Così come non gli è gradita l'insistenza con cui il giovane parroco cerca di convincerlo a confessarsi. Walt è un veterano della guerra in Corea e non sopporta di avere, nell'abitazione a fianco, una famiglia di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla birra, sono il suo cane e un'auto modello Gran Torino che viene sottoposta a continua manutenzione. La sua vita cambia il giorno in cui il giovane vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, si introduce nel suo garage avendo come mira l'auto. Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo assisterà a una violenta irruzione dei membri della gang con inatteso sconfinamento nella sua proprietà. In quell'occasione sottrarrà Thao alla violenza del branco ottenendo la riconoscenza della sua famiglia.
Colore Colori
Distribuzione Warner Entertainment
Formato Dvd
Lingue Inglese,Italiano
Titolo originale Gran Torino
Vietato ai minori Per tutti
3d No
Numero Supporti 1
Anno di produzione 2008
Nazione AUS,USA
Formato video Wide Screen
Durata 112
Formato audio Dolby Digital 5.1

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GRAN TORINO - DVD

Stavolata Clin Eastwood l'ha fatta grossa.Film molto poco convincente in quasi ogni sua parte. Potremmo cominciare dall'intreccio narrativo quasi inesistente, con il quale non ci scontriamo mai ne siamo mai sorpresi per via della sua banalità e per via del fatto che gia dalle prime scene possiamo intuirne il cammino rovinoso. Parti del film sembrano far parte di un'edizione speciale Director's Cut per quanto non aggiungano nulla al film. Pessimo anche il lato della recitazione a partire dal gradne Clint Eastwood il quale si limita al compitino ma non da qualche espressione degna di nota, per non parlare degli attori secondari (coreani) privi totalmente di talento eccezion fatta per la piccola coreana vicina di Clint che in quel mare burrascoso di sufficenza riesce a cavarsela a dovere. I dialoghi sono una delle parti piu scarsa del film: spesso e volentieri si riducono a Eastwood che ringhia (non ne ho ben capito il senso) e ad un "Cristo" o ad un "Cristo Santo".Punto. La scenografia non male ma neanche eccelsa daltronde per il tipo di film non poteva essere difficile. La storia non regge sin da subito; un veterano della guerra in corea , razzista nell'anima sopratutto con i coreani, che dopo la morte della moglie nel gioro di 3-4 giorni diventa il migliore amico della famiglia coreana della casa accanto tanto da morire per loro....mmmmm.....mmmmm....non mi quadra qualcosa. Ma questo è solo il mio personale giudizio

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GRAN TORINO - DVD

“Gran Torino” è uno di quei capolavori assoluti che non hanno nazionalità. E’ la storia di un “americano al 100 %” con tutti i miti che si porta dietro: dalla superiorità della razza bianca all’autodifesa, dal bere alla macchina (ha lavorato cinquant’anni alla Ford e vive per la sua Gran Torino del 1972 che tiene in garage, mentre gira con un furgone scassato). L’unica novità rispetto ad un personaggio che il cinema ci ha presentato mille volte: non è wasp, bensì un polacco di seconda o terza generazione e (pur nel suo inattaccabile agnosticismo) appartiene alla chiesa cattolica. In un’America che cambia rapidamente (ed il nostro è infastidito allo stesso modo dalle “invasioni” di asiatici o dall’abbigliamento succinto della nipote) il protagonista cerca di rimanere se stesso, anche se proprio gli odiati “musi gialli”, che lui detesta dai tempi della guerra di Corea e delle cui ragioni non vorrebbe neppure prendere atto, lo porteranno ad un cambiamento radicale: andrà a morire disarmato, consapevole che il suo gesto contribuirà al trionfo di quella giustizia in cui non ha mai creduto, a meno che non nascesse dalla canna del suo fucile o della sua pistola. Questo è il messaggio profondo di un’opera che si guarda tutta d’un fiato, con il rispetto dovuto a chi mette in discussione i valori di una vita intera. In certi momenti il film sembra ispirarsi a “Il cow boy”, l’ultimo film di John Wayne, ma poi sceglie una strada completamente diversa. Clint Eastwood (ma dopo questo film qualcuno oserà ancora chiamarlo reazionario?)offre un’interpretazione superba, esaltata da un doppiaggio rauco e fastidioso che crea un tutt’uno tra immagine e suono. A proposito di doppiaggio mi ha un po’ infastidito, ogni volta che si parla di problemi religiosi, l’uso della parola “salvazione”. Ma non si dice salvezza in italiano?

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GRAN TORINO - DVD

ultimo regista classico americano regala un altro capolavoro e (forse) la sua ultima interpretazione come attore. "Gran Torino" è uno straordinario film sul razzismo e sull'integrazione. Un anziano americano (ma di origine polacca - posto che i veri americani sono solo i pellerossa) rimane a vivere in un quartiere che col tempo è stato popolato da immigrati orientali. La diffidenza razziale dei primi momenti cede pian piano il passo all'integrazione attraverso l'amicizia che nasce con un ragazzino dalla pelle gialla suo vicino. Il personaggio interpretato da Clint protegge il ragazzino dalle angherie della gang di turno fino ad un finale drammatico ma anche in qualche modo autoironico nel citare la propria carriera cinematografica. Il titolo del film nasce dalla meravigliosa Ford "Gran Torino" del '72 che il protagonista cura maniacalmente nel giardino di casa sua. ecensione...

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GRAN TORINO - DVD

ultimo regista classico americano regala un altro capolavoro e (forse) la sua ultima interpretazione come attore. "Gran Torino" è uno straordinario film sul razzismo e sull'integrazione. Un anziano americano (ma di origine polacca - posto che i veri americani sono solo i pellerossa) rimane a vivere in un quartiere che col tempo è stato popolato da immigrati orientali. La diffidenza razziale dei primi momenti cede pian piano il passo all'integrazione attraverso l'amicizia che nasce con un ragazzino dalla pelle gialla suo vicino. Il personaggio interpretato da Clint protegge il ragazzino dalle angherie della gang di turno fino ad un finale drammatico ma anche in qualche modo autoironico nel citare la propria carriera cinematografica. Il titolo del film nasce dalla meravigliosa Ford "Gran Torino" del '72 che il protagonista cura maniacalmente nel giardino di casa sua. ecensione...

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GRAN TORINO - DVD

L'ultimo regista classico americano regala un altro capolavoro e (forse) la sua ultima interpretazione come attore. "Gran Torino" è uno straordinario film sul razzismo e sull'integrazione. Un anziano americano (ma di origine polacca - posto che i veri americani sono solo i pellerossa) rimane a vivere in un quartiere che col tempo è stato popolato da immigrati orientali. La diffidenza razziale dei primi momenti cede pian piano il passo all'integrazione attraverso l'amicizia che nasce con un ragazzino dalla pelle gialla suo vicino. Il personaggio interpretato da Clint protegge il ragazzino dalle angherie della gang di turno fino ad un finale drammatico ma anche in qualche modo autoironico nel citare la propria carriera cinematografica. Il titolo del film nasce dalla meravigliosa Ford "Gran Torino" del '72 che il protagonista cura maniacalmente nel giardino di casa sua.

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L'altra sera eravamo tra amici a casa mia, e volevamo vederci un film, dopo un po', non ricordo per quale motivo la scelta si era spostata su Gran Torino, film che alcuni non avevano visto. La reazione è stata come mi è già capitato di vedere la solita: storcere il naso, ummm ... Gran Torino, ma è bello? Non sono mai riuscito a capire perché questo film non riesca ad accendere nelle persone la voglia di vederlo, qualcuno me lo spiega? E' il titolo? E' la locandina? E' la macchina? Trama: Un veterano della guerra in Korea, Walt Kowalski, vive in un quartiere popolato proprio da koreani. Il suo carattere difficile, lo ha portato, negli anni, ad allontanarsi dai suoi famigliari, ed ora che nel suo quartiere si sta scatenando una banda tra bande rivali, si ritrova sempre più solo. Quando, però, le schermaglie arrivano ad interessare il suo vicino di casa, nonostante questi cerchi di rubargli la sua Ford Gran Torino del 1972 custodita gelosamente in garage, Kowalski, interviene in sua difesa, mettendo a repentaglio la sua stessa vita. Per questo gesto l'uomo viene considerato un eroe, e per ringraziarlo, i suoi vicini, cercheranno di aiutarlo a riportare l'armonia con i suoi familiari. Discutendo l'altro giorno con alcuni amici mi è capitato di riflettere brevemente su quale fosse stato il miglior visto nelle ultime settimane ed avevo risposto Changeling, ieri sera sono andato a vedere Gran Torino, film sicuramente di minor impatto mediatico rispetto ad un film con Angelina Jolie ma che mi pone la conferma sull'ottima qualità dell'Eastwood regista. Non ero stato un amante spassionato di Mystic River, mentre avevo trovato veramente bello Million Dollar Baby, come ho appena detto reputo Changeling uno dei migliori film appena usciti (a livello di godibilità da spettatore, non sono un critico e non mi permetto di analizzare i film se non per il mio mero gusto personale), e Gran Torino mi ha permesso di godermi un film piacevole, lineare e con un finale magari anche un po' inaspettato. E' impossibile vedere un film di Clint Eastwood senza fare un parallelo con il cinema che lo ha lanciato, i vecchi western nella trilogia dei dollari o l'arcigno ispettore Callaghan. Ovvio il parallelo non è certo per i contenuti dei film, o per l'atteggiamento del protagonista, trovo però che la regia di Clint è la cartina tornasole del cinema, o meglio del periodo di cinema, che lui ha vissuto. Storie semplici, lineari, reali oserei dire. La regia è quasi sempre lenta (mai noiosa però) ed il film è sempre godibile, lasciando il tempo allo spettatore di valutare gli avvenimenti ed elaborare anche una propria reazione, confrontarla con quella del protagonista e anche di trarre conclusioni. Questa è la regia che ho riscontrato nei film di Clint Eastwood. Estremamente lontana dai pandemonici montaggi esasperati dei blockbuster, valutati da esperti di marketing oltre che da esperti di montaggio, per essere certi della solidità di vendita finale. Clint affronta ancora i film con lo stile che ha assorbito nel suo passato. Alla fine del suo ennesimo film posso tranquillamente dire che questo vecchio stile ... mi piace ancora.

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GRAN TORINO - DVD

In totale disaccordo con l'utente Andrea e nella sincera speranza che l'ipotesi di Roberto, ( ovvero, che questo film possa essere l'ultimo di questo grande interprete) venga smentita e che il grande vecchio possa regalarci ancora qualcosa di bello, la mia personalissima opinione è che "Gran Torino" sia semplicemente il miglior film della passata stagione...nonché uno dei migliori degli ultimi anni. Un grande Clint Eastwood che ormai da tempo non sbaglia più un colpo, impegnato in un ruolo, guardacaso, da duro (come sempre) dal quale trasudano però onestà, rigore morale, amore ed un'inaspettata tenerezza. Capolavoro intenso e molto, molto commovente. ;)

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GRAN TORINO - DVD

Con questo film il vecchio Clint chiude il cerchio aperto come l'antieroe leoniano per eccellenza che riusciva a fregare tutto e tutti, e diventa un eroe sacrificando la vita per salvare quella degli altri. Walt Kowalski non ha bisogno di sparare nemmeno un colpo, non ha bisogno di nessuno attorno dopo la morte della moglie, anche i suoi vicini di casa gli ricordano terribilmente i coreani nella guerra combattuta negli anni cinquanta. L'america del vecchio clint è quella operaia che costruiva le auto, che andava in guerra convinta di avere ragione e che aveva come vicini di casa i colleghi operai. Dopo la morte della moglie , il nostro è quasi costretto ad affrontare il mondo esterno, i figli non fanno più gli operai , sono commercianti, hanno macchine giapponesi ( che lui odia ), e i nipoti non hanno rispetto nemmeno per la morte della nonna. I suoi vicini non sono più yankee, ma vengono da quei paesi che hanno appoggiato gli americani nel Vietnam, e che dopo la sconfitta sono arrivati negli usa. L'incontro tra il vecchio clint e il melting pot americano all'inizio è uno scontro, nel senso che il disprezzo è reciproco. Il tentativo fallito da parte di uno di loro di rubare la gran torino , diventa il motore per costruire la conoscenza tra i vicini. Walt in maniera graduale , ma continua conosce i riti, le usanze e si affezziona a Thao ( il ladro maldestro) lo aiuta ad affrontare la vita. Si è sempre detto che il buon Clint è l'ultimo dei registi classici, qui il referente sembra essere John Ford nella sua sigenza di costruire delle microcomunità e difenderle, senza però dimenticare la possibilità di incrociare la diversità e uscirne arricchito. Walt Kowalski è insomma un Callaghan più saggio, nel senso che non vede la violenza come unico mezzo per risolvere le questioni umane, un soldato che ha capito le ragioni del nemico , che non deve rispettare ordini di guerra, ma che può pensare prima ( o invece ) di sparare. Non credo poi che si possa parlare di film razzista, l'unico razzismo del film è quello di kowalski verso figli e nipoti , giustificato dal fatto che lo trattano come un rincoglionito di quasi ottantanni, e lui non può che reagire alla sua maniera, cacciando fuori tutti tranne il cane e la macchina. In definitiva se questo è il congedo come attore per Eastwood, non poteva essere migliore per lui uomo dai valori solidi lasciare ai posteri questo messagio di conoscenza e accettazione della diversità, andare al di la del nostro portico e del nostro giardino e affrontare la vita.

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